I SANTUARI E LE CAPPELLE VOTIVE

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SANTUARIO
DELLA MADONNA DELLE GRAZIE
CHIESA
DI SS. MARIA ASSUNTA
CHIESA
PLEBANIA DI
SAN MICHELE
CHIESA
DELLA MADONNA DELLA NEVE

LA CHIESA CENTRALE DI SS MARIA ASSUNTA

CENNI STORICI.
Tutti i documenti dell’antica storia della chiesa sono andati in fumo, bruciati, quando i soldati della repubblica francese invasero l’Elba. Un archivio storico pieno di preziose notizie, non solo riguardo alla chiesa, ma anche di tutta la comunità capoliverese, distrutto con un falò. Don Michele Albertolli, parroco dai primi del 1900 al 1948, in un volume dal titolo “L’Elba illustrata”, racconta come avvenne la distruzione. Don Michele, sacerdote capoliverese, conosceva molto bene la storia della parrocchia e citando addirittura un certo Bacci, custode dell’archivio, riferisce che appena seppe che i francesi stavano per arrivare in paese, prese con se tutti gli incartamenti e si nascose nelle sepolture che erano sotto il pavimento della chiesa. I soldati entrati per trafugare oggetti di valore non trovarono niente. Il povero Bacci nel frattempo, non potendo più resistere alle esalazioni dei cadaveri sollevò il coperchio di pietra e mise fuori la testa…”Immaginarsi la meraviglia e forse anche il terrore dei presenti-frai quali alcuni soldati- alla vista di questo novello Lazzaro che usciva dalla tomba”. I soldati si precipitarono all’interno delle sepolture, non trovando oggetti di valore, indispettiti uscirono fuori con tutti i documenti dell’archivio e dando un “bel carico di legnate al povero Bacci”, in chiesa stessa, distrussero chissà quanti e quali preziosi documenti. Questa in sintesi l’esposizione di don Michele.

Il centro storico del paese ha una lunga via centrale, Via Roma; al termine del tratto pianeggiante troviamo la chiesa parrocchiale intitolata a Santa Maria Assunta. Il campanile di erge imponente con la cuspide piramidale. La chiesa di stile Francescano ad unica navata, è stata restaurata nel 1995 dall’allora parroco Don Gino Salmaso, con modifiche all’altare maggiore e ai quattro altari laterali. Non vi sono opere di grande valore artistico se non l’altare dell’Assunta in marmo rosato dello stesso tipo dell’altare del Santuario della Madonna delle Grazie. Imponente è l’organo a canne che si trova collocato in alto sul fondo dell’edificio. Di pregio è l’immagine lignea della Madonna Assunta, realizzata dagli artisti di Ortisei negli anni 50, donata dal Parroco
Don Vincenzo Bernardini e dal popolo di Capoliveri.  A servizio della chiesa vi è solo una modesta sacrestia, mentre la casa canonica si trova nella parte nuova del paese in Via Soprana.

Curiosità:

I documenti più recenti partono dal 1623, data in cui la chiesa era già stata costruita. Un’iscrizione posta sopra il portone d’ingresso attesta che fu restaurata da Leopoldo II nell’anno 1830.

La torre campanaria della chiesa  è costruita sulle fondamenta di una delle torri di avvistamento dell'antico castello di Capoliveri.