Interessanti
sono le leggende che riguardano la chiesa,
ma soprattutto il suo
dipinto.
Quella più famosa vuole che esso sia stato trovato in mare
miracolosamente intatto da pescatori, che approdati alla cala dei Pinelli, si apprestarono a portarlo a Capoliveri. Già si pensava a
realizzare una cappella per accoglierlo vicino al paese, quando la
mattina dopo lo ritrovarono nella stessa cala. Ritenendo che questo
fosse un volere divino, i terrazzani si disposero a costruire la chiesa
dove oggi sorge.
Molto più realisticamente si pensa che il dipinto fosse stato donato ai
monaci di Montecristo, forse dal papa Giulio II della Rovere. Essi poi
lo avrebbero collocato nell’appena eretto santuario capoliverese, alla
fine del Cinquecento, per impreziosirlo e festeggiarne la probabile
rifondazione.
Tuttavia le dicerie sono dure a morire, e i popolani non dubitarono mai
delle virtù miracolose del quadro: marinai, pescatori, minatori e madri
si rivolsero alla Vergine delle grazie con un offerta o una preghiera
che li aiutasse a superare le angustie della vita o in ringraziamento di
pericoli scongiurati.
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Un’altra leggenda riguarda
Napoleone Bonaparte.
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Si narra che l’illustre esiliato si
trovasse a passare per il Santuario il giorno del suo compleanno, il 15 agosto. Ammirato per
l’opera, chiese che gli fosse regalata.
L’incaricato della donazione quando si accinse a
toglierla dall’altare fu preso da
tale impedimento che dovette desistere. |
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