DECRETO REGIO DEL 1906
SEPARAZIONE DA PORTOLONGONE

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Capoliveri
vanta un’affascinante storia di grande indipendenza.

L’etimologia del suo nome risale al latino “Caput Liberum” ovvero la cima dei liberi: arroccato su un piccolo monte fu infatti abitato da schiavi romani confinati che qui trovavano la loro libertà.

Capoliveri nasce come fortezza d’altura in epoca etrusco-romana, in posizione strategica da dove era possibile controllare i due mari di meridione e di ponente e, in alcuni punti più elevati, vedere anche il mare di settentrione e la stessa Portoferraio, l’antica Fabricia romana.

È uno dei luoghi più antichi dell’isola e ha conosciuto l’accertata presenza etrusca, dovuta alla grande importanza economica delle miniere del ferro e del relativo commercio che abilmente gestirono ben oltre i confini della loro Confederazione.
È anche ipotizzabile un’origine più antica sia come villaggio di genti liguri-italiche sia come insediamento di una popolazione arrivata dal mare alla ricerca del minerale di rame, di cui l’area del Vallone è esempio di grande ricchezza.
Nel Medioevo è sede del Capitano e del Podestà della Repubblica di Pisa e per oltre tre secoli capitale dell’Elba, con la significativa denominazione di Capitis Ilvae, da cui il successivo toponimo di Capoliveri.

Dal Corriere Elbano 1907 Festeggiamenti per L'avvenuta   separazione.  Si Leggeva:
 «Capoliveri assurge oggi alla vecchia gloria municipale, il fiero paese elbano, insofferente alle prepotenze e ai prepotenti saprà crearsi una rappresentanza degna di lui e delle sorti cui è chiamato dalla sua floridezza agricola, dalle incommensurabili ricchezze, chiuse nelle viscere del suo territorio, con l'estrazione del ferro che costituisce l'attività tradizionale dei suoi abitanti. »